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18 Febbraio 2024Una ricerca sui fabbisogni delle imprese e sulle nuove opportunità di lavoro offerte dalla transizione ecologica
I temi dell’ecosostenibilità e della digitalizzazione sono decisivi per il rilancio dell’economia della Sardegna. Un tema quello del green che è senz’altro in grado di dare impulso all’economia locale, assorbendo rilevanti quote di forza lavoro con caratteristiche peculiari. Tra il 2022 e il 2024, si stima che le imprese italiane richiederanno il possesso di competenze green con importanza almeno intermedia a circa il 62% del fabbisogno professionale del quinquennio e con importanza elevata a circa il 38%. Non v’è dubbio, quindi, che le imprese green risultino essere una risorsa preziosa e strategica per lo sviluppo futuro dell’economia regionale sarda, esprimendo già nel breve periodo un’importante quota di domanda in grado di attivare processi virtuosi e di spingere le imprese a investimenti.
In particolare, è stata osservata una maggiore propensione all’investimento in competenze green tra le imprese del terziario, spesso correlata alla dimensione aziendale, mentre è nell’industria che si investe maggiormente in tecnologie green. Di fatto, un ruolo centrale è svolto dalle figure professionali che le aziende ricercano e reperiscono con difficoltà, per facilitare lo sviluppo di processi innovativi e green. Le aziende green, muovendosi in un ambito innovativo, ad oggi hanno individuato strategie per sopperire alla carenza di personale già formato, individuando personale con esperienza nello stesso settore che necessita, tuttavia, di ulteriore formazione che l’azienda, ad oggi, risolto al suo interno. Tutto ciò mette in luce l’attuale gap esistente tra il mondo dell’istruzione, della formazione professionale e quello del lavoro, due mondi, per questo specifico ambito, ancora asincroni che non consentono, dunque, di far fronte alle esigenze specifiche di queste aziende.
Le imprese green della Sardegna, così come accade nel resto d’Italia, si trovano in difficoltà nel reperire specifiche figure professionali di cui necessitano e spesso, puntano sulle e- skill, competenze trasversali, ed in particolar modo sulla flessibilità e sull’adattamento, proprio in funzione di una necessità di formare il personale che completerà in azienda la formazione acquisendo tutte le competenze necessarie a far fronte ai bisogni dell’azienda stessa. La situazione descritta mette in luce la necessità di agire con strategie per favorire la nascita e la formazione di nuove figure professionali utili alle imprese che investono in green, ma anche di orientare i giovani e di riorientare i lavoratori già sul mercato. Le imprese dovrebbero avviare un percorso che le porti a creare sinergie con istituti di formazione e attivare tutti gli strumenti attualmente disponibili per facilitare l’inserimento professionale di figure con i requisiti utili per portare avanti il cambiamento necessario alle imprese che investono in green.
Tra gli strumenti in essere posti a disposizione dal sistema delle Camere di Commercio c’è la possibilità di iscrizione ai Registri nazionali per l’alternanza scuola lavoro, così da accogliere gli studenti che hanno l’obbligo di svolgere “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”. Più in generale si segnala l’utilizzo di importanti strumenti di politica attiva quali i tirocini, extracurriculari e curriculari, i contratti di apprendistato per i sono previsti, importanti incentivi.
Cristiano Erriu
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